Lockheed Martin sotto attacco dei cracker
CATANIA, 30 Maggio 2011 – Lockheed Martin produce gli aerei da combattimento F-16, F-22, F-35. E ha in cantiere i progetti per il programma Orion: prevede la costruzione di un veicolo per trasportate gli astronauti sulla Stazione spaziale orbitante (Iss) e arrivare sulla Luna. La Nasa prevede che sarà in grado di abilitare missioni di tre settimane con un rientro nell’oceano. Il 21 maggio scorso la Lockheed Martin, l’azienda d’ingegneria aerospaziale che collabora con la Difesa degli Stati Uniti, è stata vittima di un attacco informatico molto serio che per poco non ha compromesso la sicurezza dei dati conservati sui suoi computer. “Nessun dato su clienti, programmi e dipendenti è stato compromesso”, ha dichiarato l’azienda. La reazione all’offensiva elettronica è stata rapida: il gruppo impegnato nella cybersicurezza interviene per disabilitare la sua rete privata virtuale (vpn), modificare le password degli utenti e aumentare da quattro a otto le cifre dei codici mostrati dai token. Inoltre ha aggiunto un ulteriore livello di protezione nelle procedure per accedere al network aziendale dall’esterno. Sono in corso indagini sulle origini dell’assalto digitale, definito dall’azienda “significativo e tenace”. Il dipartimento della Difesa ha annunciato di non attendersi nessun effetto dall’attacco. Ma la minaccia delle incursioni informatiche è diventata un priorità per Washington.
Secondo le prime analisi i pirati informatici hanno trovato una breccia nei token. Sono piccoli dispositivi che forniscono codici numerici da abbinare ad altre misure di protezione (per esempio, una password): le cifre vengono generate in modo casuale. A fornirli è Rsa, una società che gestisce misure di sicurezza digitale: lo scorso marzo aveva dichiarato di aver subìto un’incursione da parte degli hacker.
Mirko La Rocca