CATANIA, 25 maggio 2011 – L’ennesimo “scandalo sugli aiuti umanitari” ha un nome e un volto che purtroppo conosciamo e che alcuni di noi hanno pure amato e seguito: stiamo parlando di Edoardo Costa.
Peccato che oltre che apprezzarlo in “Vivere” e “Notte prima degli esami” avevamo imparato a conoscerlo anche grazie ad alcuni servizi di “Striscia la notizia” che ci avevano dato modo di conoscere in toto l’attore.
E ieri il Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Milano gli ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari.
Il nostro ex beniamino è accusato di truffa, falso ideologico e appropriazione indebita.
Ma torniamo indietro nel tempo.
CIAK, acronimo di Construction Intelligence Association Kids, ONLUS, associazione senza scopo di lucro con sede a Brera e di cui era pure presidente, avrebbe dovuto aiutare tutti quei bimbi che sconoscono la fortuna e che vivono nei Paesi più poveri del mondo : “Mi rendo conto che da soli sia molto difficile porsi e raggiungere grandi obiettivi ma sono altrettanto convinto che unendo le forze possiamo raggiungere dei grandi risultati, ed è per questo che chi si unisce a C.I.A.K. entra a far parte dell’esercito del sorriso da regalare a quei bimbi che non hanno scelto di nascere meno fortunati di noi”.
La fortuna invece, a quanto pare, la stava costruendo per se stesso : dal marzo del 2004 a quello del 2009 avrebbe raccolto la modica cifra di 650 mila euro. Di questi, e comunque solo in seguito allo scandalo e quindi alle prime indagini, solo 80 mila sarebbero realmente stati destinati ai bimbi. Si pensa però che la cifra racimolata sia un bel po’ piu’ alta: mancano infatti all’appello dei 650 mila euro tutti i soldi in contante raccolti durante i vari eventi “benefici”.
Che dire? Si commenta da sé.
Annamaria Balistrieri