Il premier accetta il congresso anticipato ma solo dopo il referendum. Minoranza dem: “Vuole asfaltarci sulla scia della vittoria al referendum e poi andare a elezioni anticipate tagliandoci fuori dalle liste”. Scintille tra la Boschi e Gianni Cuperlo
Il congresso anticipato era stato chiesto dalla minoranza dem, ma adesso che il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha deciso di accordarlo arrivano le accuse: “Vuole asfaltarci sulla scia della vittoria al referendum e poi andare a elezioni anticipate tagliandoci fuori dalle liste”, “sul referendum casino lo faremo e alla grande”, garantisce un bersaniano che va a confermare di quanto i rapporti in casa dem restino tesi. “Io credo – ha spiegato Renzi – che noi non abbiamo nessun motivo per continuare nelle prossime ore e settimane una sfibrante discussione interna”. Intanto Gianni Cuperlo aveva chiesto un chiarimento alla Boschi: “Condivido le parole di Renzi e per quanto di mi riguarda le considero una bussola da seguire”, ha detto in Direzione, “la moratoria deve valere per tutti perché se hai bisogno del voto di molti, il buonsenso dice che il tuo campo non lo devi dividere. Per questo ho atteso come un atto dovuto la smentita di una ministra che ha posto la sinistra per il no al referendum sullo stesso piano di Casa Pound. Chiedo che senso hanno queste parole? Che senso ha farlo?”.
Le replica di Maria Elena Boschi
“Dico a Gianni, più volte ho sentito equiparare chi vota sì a Verdini. In un incontro pubblico mi sono limitata a dire che chi vota no vota come Casa Pound. Non ho fatto valutazioni di merito ma una comparazione di un dato di fatto oggettivo”, ha sottolineato il ministro per le Riforme Costituzionali. “Forse ti saresti potuto non fermare al titolo del ‘Fatto’. Bastava farmi una telefonata. Lo dico perché se anche tu ti fermi ai titoli vuol dire che è in corso una trasformazione ontologica che non mi sarei aspettata nel nostro partito”.