Primi positivi risultati per il Jobs Act: la nuova riforma del lavoro ha portato 92mila nuove assunzioni nel solo mese di marzo. Il numero di attivazioni dei nuovi contratti di lavoro è pari a 641.572, mentre quello delle cessazioni dei rapporti di lavoro è stato pari a 549.273, quindi, stando ai dati forniti dal ministero del Lavoro (dal Sistema Informativo della Comunicazioni Obbligatorie), il saldo in totale è attivo per oltre 92.000 unità. Inoltre, sono stati registrati aumenti anche nel campo dei posti fissi, con circa 31.000 unità; riguardo poi alle attivazioni, 162.498 sono stati i contratti a tempo indeterminato (in aumento rispetto a marzo 2014, quando erano fermi a 108.647), mentre 381.234 sono stati quelli a tempo determinato (un po’ in ribasso rispetto a marzo 2014, quando erano a quota 395.000). Per quanto concerne invece gli apprendistati e le collaborazioni, i contratti di apprendistato sono diminuiti rispetto al 2014 (21.037) scendendo al livello di 16.844 unità, discorso un po’ diverso invece per le collaborazioni (+ 36.460 unità) e le altre forme di lavoro classificate alla voce “altro” (+ 44.536). Le cessazioni, invece, registrano quota 131.128 a tempo indeterminato, 310.566 a tempo determinato, 14.953 contratti di apprendistato, 46.173 collaborazioni e 46.453 le altre forme di lavoro classificate con “altro”. Infine, nel marzo scorso sono state 40.034 le trasformazioni di rapporti di lavoro a tempo determinato in rapporti a tempo indeterminato, che confermano inoltre un trend positivo rispetto allo stesso periodo del 2014, quando erano ferme a quota 22.116. Dalla Croazia, dove si trova in visita ufficiale, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha salutato favorevolmente i dati trasmessi sul Jobs Act: “Le riforme sono un percorso virtuoso, è fuor di dubbio – ha dichiarato da Zagabria – sono dati confortanti, da prendere ovviamente con le pinze perchè sono dati iniziali. Però confortano e incoraggiano la fiducia”.